Santa Maria di Rivalta
Tortona, anno 1180
Il marchio prende il nome dall’Abbazia di Rivalta Scrivia che da 800 anni è una presenza fondamentale nel territorio tortonese.
L’edificio del 1200, tuttora destinato al culto, è al centro di una vasta azienda agricola a pochi chilometri da Tortona, sulla riva sinistra del torrente Scrivia nei pressi dell’incrocio di antiche strade Romane (via Emilia Scauri e Via Postumia) divenute, nel Medioevo, importanti vie di transito commerciale e di pellegrinaggio.
Le origini dell’Abbazia di Rivalta Scrivia risalgono al 16 gennaio del 1180 quando Folco, abate dell’Abbazia cistercense di Lucedio nel vercellese, promise ad Oberto, vescovo di Tortona di “facere ecclesiam de Ripaalta abbatiam” del proprio ordine e di rispettare i diritti della Chiesa di Tortona.
La chiesa la cui realizzazione ebbe termine attorno al 1260, fu costruita seguendo fedelmente i dettami dell’architettura cistercense sanciti da San Bernardo, che prevedeva estrema semplicità e linearità delle forme. La pianta è a croce latina con abside e cappelle laterali quadrangolari con volte a botte archiacuta. Si tratta di un edificio di notevoli dimensioni nonostante l’abbattimento di una delle quattro campate avvenuto verso la metà del 1600.
Oggi misura 40 metri di lunghezza e 16 di larghezza in navata. Nel transetto di sinistra, in epoca recente, fu costruito da Carlo Vegezzi Bossi un organo a due tastiere di 38 registri e 27 pedali. Lo strumento fu collaudato nel novembre 1894 da Giuseppe Perosi, maestro di Cappella del duomo di Tortona, padre del più noto Lorenzo.
Dalla metà del XVI secolo ad oggi è la Chiesa parrocchiale di Rivalta Scrivia ed ospita, nelle ampie sale laterali del monastero ed al piano superiore dove in origine era il dormitorio dei frati, una mostra permanente di “icone” provenienti da tutto il mondo. Nei giorni festivi la Chiesa è aperta e visitabile. All’entrata, preparate e volontarie guide, accompagnano i visitatori in un tour dell’intero complesso monumentale.
IL MONASTERO
Primi decenni del 1300
Gli edifici monastici furono completati nei primi decenni del 1300. Del monastero sopravvive solo la sala capitolare in stile gotico-cistercense, che prendeva luce dal chiostro per mezzo di due trifore a piccole colonne binate con capitelli.
IL MONASTERO
e PALAZZO AIROLI
La sala situata ad un livello inferiore rispetto al piano del corridoio che risale a quello di un chiostro molto più tardo (XVI-XVII secolo) è suddivisa in nove campate coperte da volte a crociera archiacute con ogive in cotto, sorrette da quattro colonne lapidee con capitelli e fasci circolari.
Nel 1653 i beni del monastero passarono ad Agostino Airoli. Il nuovo proprietario nel 1654 fu investito del feudo di Rivalta con il titolo di Marchese ed iniziò la costruzione di una residenza nobiliare utilizzando anche parte del Monastero medioevale (l’ala dei conversi).
Palazzo Airoli è un edificio imponente e molto bello circondato da un ampio parco, ben conservato, nel quale si possono trovare numerose piante secolari di una straordinaria bellezza.